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Piccole biografie di musicisti 1

In Musica, Senza Categoria on 21 marzo 2012 by archivarius2 Messo il tag:

Nicolas-Charles Bochsa (1789-1856), celebre arpista e per due anni impresario del teatro S. Carlo di Napoli. Rimase celebre un suo concerto a Parigi; dopo l’entrata del pubblico, andò al botteghino e prese l’incasso; andò al guardaroba e portò via le pellicce. Poi abbandonò la sala lasciando il pubblico in attesa.

Poi scappò a Londra perché la polizia lo cercava per questo e altri affari come la falsificazione di firme su assegni. Fu condannato in contumacia ai lavori forzati e alla marchiatura a fuoco, ma non scontò mai la pena; d’altra parte non poté più tornare in Francia. A Londra fu condannato per bigamia, e quindi andò via anche da lì, portandosi dietro una allieva, Anna Bishop, peraltro già sposata con un baronetto. I due fecero letteralmente il giro del mondo, naufragando un paio di volte, e Bochsa morì a Sidney. La Bishop divenne un celebre soprano che appunto imperversò a Napoli. Verdi fece del suo meglio per *non* averla alla prima di Alzira.

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Apertura festiva

In economia, politica on 11 marzo 2012 by archivarius2

Una volta che avrò pagato IMU, rivalutazione delle rendite catastali, addizionali IRPEF, aumento delle aliquote IVA, aumento delle accise sui carburanti, mi troverò se va bene o mille o duemila euro di meno in tasca. (E pensiamo magari ai poveri disgraziati che perdono il lavoro che si trovano anche peggio). Dopo di che i negozi potranno anche stare aperti la domenica, il primo maggio, i giorni di Pasqua e di Natale, il 29 febbraio, e anche tutta la notte; ma se tutti abbiamo meno soldi in tasca da spendere, finiremo per spendere di meno.
Non mi sembra un concetto talmente difficile che un ex rettore della Bocconi come Monti non possa capire. Se poi non lo capisce, allora ci si chiede a che cosa serva la Bocconi.

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Orchestrali

In Musica on 2 febbraio 2012 by archivarius2 Messo il tag: ,

(Risposte ad una serie di domante di Marino Lagomarsino su it.arti.musica.classica, 2004)

> Dove vivono gli orchestrali?

Luoghi oscuri e polverosi.

 

> Presentano un marcato dimorfismo sessuale?

La teoria classica è che le orchestre di soli uomini suonano meglio, perchè basta che sia presente anche una sola donna in orchestra, e quasi tutti gli uomini iniziano a comportarsi da idioti.

 

> Cambiano la livrea col cambio delle stagioni?

Che domande. Hai mai provato a suonare con un abito di lana nera pesante in estate? Io si, era il 15 luglio, era la Grande di Schubert, e sembrava che non dovesse mai finire.

 

> Di che si nutrono?

Sono onnivori. Prova a lasciare un tavolo di cibarie vicino ad un gruppo di orchestrali e a cronometrare quanto tempo serve per terminarle; raramente occorrono più di quattro minuti.

 

> Sono ovivipari?

Non risulta.

 

> Quanti cuccioli partoriscono per volta?

Speriamo pochi.

 

> Quante volte l’anno vanno in calore?

Tutte le volte che arriva una “aggiunta” nuova.

 

> Sono aggressivi?

Come no.

 

> Si possono tenere in casa?

Non lo consiglio.

 

> Basta una lettiera o bisogna portarli fuori a sporcare?

Meglio portarli fuori, altrimenti tendono a sporcare le parti che stanno suonando.

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“Io non ce l’ho con te”

In Musica on 2 febbraio 2012 by archivarius2 Messo il tag: , ,

In teatro siamo alla prima prova di scena della “Cavalleria Rusticana” di Mascagni. Nel ruolo di Turiddu esordisce un giovane tenore neozelandese. Dirige l’orchestra un vecchio leone del podio, uno che a casa di Mascagni ci andava a cena e ha diretto l’opera un numero incalcolabile di volte.

Introduzione dell’orchestra, poi, come prescritto, sei battute di arpa sola, e il tenorino neozelandese attacca la serenata – cantando dietro la quinta, sempre come prescritto. Però – un po’ la preoccupazione, un po’ la difficoltà per un neozelandese di cantare in siciliano (“O Lola, che di latti hai la cammisa…”), sbaglia a staccare il tempo e lo prende molto più lento dell’introduzione dell’arpa.  Il maestro si ferma, fa segno a tutti di fermarsi, e dice all’assistente: “ditegli di andare a tempo con l’arpa”.

Secondo tentativo. Introduzione, arpa – e di nuovo il tenorino parte per conto suo. Nuova fermata. Il maestro sembra un po’ alterato, ma dice solo: “Da capo. E ditegli di andare a tempo con l’arpa”.

Terzo tentativo. E anche questa volta il tenore sbaglia. Ci si ferma per la terza volta. In teatro silenzio di tomba. L’orchestra ammutolisce.  Tutti aspettano la tempesta; si sa, che quando il maestro si innervosisce, è capace di sfuriate che levano il pelo. Si sentirebbe volare una mosca. “Fatelo venire qui”. Il tenore viene chiamato, e si incammina al proscenio. Quando è giunto davanti a tutti il maestro, anzichè alzare la voce, la abbassa e in un sussurro stentoreo lo fulmina: “Io non ce l’ho con te. Io ce l’ho con chi te l’ha insegnata.”

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Un po’ di vecchi links

In Musica on 16 ottobre 2011 by archivarius2 Messo il tag: ,

Il vecchio archivarius
http://www.angelfire.com/ar/archivarius/

Un vecchio Mandolino
http://www.federmandolino.it/mandolinologi.htm

Pagina 626, il Requiem di Mozart
http://www.angelfire.com/ar/archivarius/pag626.html